5 domande sul FHIR: il nuovo standard di interoperabilità nella sanità

| 5 minuti di lettura

In un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato, il valore di un ecosistema che abilita l’interazione tra le parti interessate è di una rilevanza senza precedenti. Naturalmente, i settori che trarrebbero maggior vantaggio dalla digitalizzazione sono quelli più tradizionali. Parlando di sanità, i medici, gli operatori sanitari e i pazienti devono essere correttamente coinvolti e ingaggiati per abilitare una corretta condivisione delle informazioni cliniche sparse tra diversi sistemi clinici. 

Cosa è il FHIR?

Il FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources) è uno standard per l’interoperabilità e lo scambio di dati. È stato sviluppato da Health Level Seven International (HL7), un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di creare standard per lo scambio, la gestione e l’integrazione delle informazioni sanitarie elettroniche. Lo sviluppo di FHIR è iniziato nel 2011, per creare uno standard moderno e basato sul web che fosse più facile da implementare e più efficace nello scambio di informazioni sanitarie rispetto agli standard precedenti, come HL7 v2, HL7 v3 e CDA. FHIR si basa sui più recenti standard e tecnologie web, come le API RESTful e JSON, che lo rendono più accessibile e facile da implementare rispetto agli standard precedenti. La prima versione di FHIR è stata rilasciata nel 2014 e attualmente è alla sua quinta versione.

Le soluzioni FHIR sono costruite da componenti modulari chiamati “risorse” che possono essere assemblati per risolvere i problemi di comunicazione tra funzioni cliniche e amministrative a un prezzo accessibile, stimolando l’adozione a livello mondiale.

Quali sono le sfide e gli ostacoli per adottare un modello FHIR?

L’adozione e la gestione dello standard FHIR possono essere difficili per le aziende sanitarie che devono ancora sviluppare competenze specifiche e non hanno esperienza nello sviluppo con tecnologie cloud. Sebbene il FHIR presenti molti vantaggi e sia stato progettato per essere facilmente implementato, ci sono sicuramente alcune sfide da affrontare per un’azienda che decide di sviluppare la propria architettura, o alcune sezioni di questa, sul FHIR.

  • Sfide tecniche: Lo sviluppo di un’architettura basata su FHIR può essere tecnicamente impegnativo, soprattutto per le aziende che non hanno familiarità con gli standard e le tecnologie web più recenti. Può richiedere tempo e risorse significative per formare gli sviluppatori e implementare la tecnologia.
  • Mappatura dei dati: La mappatura dei sistemi di dati esistenti al modello di dati FHIR può essere difficile e richiede tempo.
  • Convalida e test: L’implementazione di FHIR richiede test e convalide approfondite per garantire che il sistema funzioni correttamente e sia conforme allo standard.
  • Sicurezza e privacy: I sistemi basati su FHIR gestiscono informazioni sensibili sui pazienti, pertanto le aziende devono garantire che il sistema sia sicuro e conforme a tutte le normative e gli standard pertinenti.
  • Manutenzione e aggiornamento: FHIR è uno standard in continua evoluzione, pertanto le aziende dovranno mantenere i propri sistemi aggiornati e provvedere alla loro manutenzione.

Quali sono i vantaggi portati da architetture IT basate sul FHIR?

Nel complesso, FHIR è una tecnologia potente che necessità un investimento significativo di tempo e risorse per essere implementata correttamente. Non si tratta di una soluzione plug-and-play, ma richiede una comprensione adeguata dello standard, la sua implementazione e una buona dose di test e convalida. Molte aziende preferiscono collaborare con un fornitore o un consulente esperto in FHIR che le aiuti a implementare lo standard nei loro sistemi.

Mia-Care supporta gli operatori sanitari nella definizione e nello sviluppo di architetture basate su FHIR, partendo da microservizi pronti all’uso e già configurati per affrontare le sfide e le esigenze aziendali. Inoltre, la soluzione fornisce schemi di crittografia e decrittografia che possono essere applicati a diverse soluzioni e punti di contatto digitali abilitati da FHIR. Sicuramente, adottando o sviluppando un nuovo framework di dati basato su FHIR si otterranno enormi vantaggi:

  • Interoperabilità e accessibilità: FHIR facilita lo scambio di informazioni sanitarie tra sistemi diversi, consentendo un’assistenza più efficiente ed efficace grazie alla facilità di accesso e condivisione dei dati sanitari personali;
  • Scalabilità: FHIR è stato progettato per essere flessibile, estensibile e modulare, rendendolo facilmente adattabile a diversi casi d’uso e ambienti;
  • Economico: FHIR è basato su standard aperti e non richiede costi di licenza, il che lo rende una soluzione economicamente vantaggiosa per le organizzazioni sanitarie;
  • Migliori risultati per i pazienti: Facilitando il flusso di informazioni tra sistemi diversi, FHIR può aiutare gli operatori sanitari a prendere decisioni più informate e a migliorare i risultati dei pazienti;
  • Miglioramento dei flussi di lavoro clinici: Rendendo possibile la prescrizione elettronica, il supporto decisionale clinico e la gestione dei farmaci, FHIR può contribuire a migliorare i flussi di lavoro clinici.

Come implementare lo standard FHIR nel sistema sanitario italiano?

In Italia, Il modello di dati FHIR può essere adottato sia dalle organizzazioni sanitarie pubbliche che private, come un nuovo modo per migliorare lo scambio di informazioni sanitarie elettroniche e supportare l’interoperabilità tra sistemi diversi. L’Unione Europea sta promuovendo l’uso di FHIR negli Stati membri, emanando linee guida e raccomandazioni per la sua implementazione. Tuttavia, non è chiaro come questa nuova modalità digitale di scambio dei dati sarà adottata in modo massiccio, soprattutto a causa dell’elevata complessità tecnica. 

L’Italia ha un quadro molto burocratico per quanto riguarda la sanità pubblica, e le difficoltà tecniche per lavorare con FHIR riassumono il lungo e lento processo di approvvigionamento che caratterizza il sistema sanitario. Tuttavia, ci sono alcuni esempi di implementazioni intelligenti che sicuramente arricchirebbero la qualità dell’erogazione dei servizi sanitari:

  1. I sistemi regionali e provinciali possono sfruttare FHIR per migliorare la condivisione dei dati e l’interoperabilità tra i diversi sistemi regionali;
  2. Anche le strutture sanitarie private possono implementare soluzioni basate su FHIR per migliorare i propri servizi e supportare l’interoperabilità con il Sistema Sanitario Nazionale;
  3. Ospedali e cliniche possono utilizzare soluzioni basate su FHIR per migliorare i loro processi clinici e supportare la condivisione dei dati con altri fornitori di servizi sanitari (es. Dispositivi medici);
  4. Le case di cura e le strutture di assistenza prolungata possono creare una cartella clinica basata su FHIR per ricevere documenti clinici strutturati e anamnesi paziente provenienti da visite esterne dei medici specialisti.

Nel complesso, sembra che in Italia il FHIR stia guadagnando terreno come strumento per migliorare l’interoperabilità e supportare lo scambio digitale di informazioni sanitarie. Con la crescente adozione di cartelle cliniche elettroniche, si prevede che lo standard FHIR giocherà un ruolo chiave nel futuro del sistema sanitario italiano. 

A tal proposito, nel prossimo paragrafo verrà descritto il principale esempio di utilizzo di FHIR in Italia: il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (FSE 2.0).

In che modo il modello di dati FHIR consente la diffusione di FSE 2.0?

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (FSE 2.0) è una piattaforma pubblica di cartelle cliniche elettroniche (EHR). Utilizza FHIR per supportare lo scambio di informazioni sanitarie elettroniche tra diversi sistemi sanitari, con l’idea di creare un’anagrafica clinica principale per i cittadini italiani. 

Dopo il fallimento della prima versione della piattaforma, utilizzata solo da un ristretto gruppo di operatori, nel maggio 2022 il governo italiano ha deciso di andare avanti e creare l’FSE 2.0. L’idea alla base è quella di rielaborare l’intera architettura informatica per ridefinire le interazioni tra i diversi attori e punti di contatto digitali sfruttando il FHIR come tecnologia abilitante. In effetti, il FHIR verrà sfruttato per creare un repository centralizzato di informazioni sanitarie del paziente a cui possono accedere i fornitori di servizi sanitari autorizzati. La piattaforma raccoglie informazioni cliniche frammentate in un unico luogo e sfrutta le API RESTful per consentire la condivisione dei dati tra sistemi diversi, quali cartelle cliniche, sistemi di supporto alle decisioni cliniche e altre applicazioni sanitarie.
Infine, il rispetto della privacy e della sicurezza del dato si baserà sulle funzionalità di FHIR sviluppate appositamente per garantire che le informazioni sui pazienti siano protette e accessibili solo agli utenti autorizzati, nonché per consentire ai pazienti stessi di controllare l’accesso ai propri dati e di condividere o revocare l’accesso secondo le necessità. 

Conclusioni

La direzione verso cui si sta evolvendo il settore è senza dubbio chiara. L’onda della digitalizzazione proveniente da altri settori rilevanti come quello bancario, assicurativo e dei trasporti investirà presto la sanità. Istituzioni, organizzazioni sanitarie e fornitori devono essere pronti a cavalcare l’onda, poiché la domanda dei cittadini di servizi sempre più omnicanale aumenterà in modo massiccio. Uno dei pilastri principali di questa strategia sarà sicuramente l’interoperabilità dei dati. In particolare, sfruttando lo standard del modello di dati FHIR come tecnologia principale per lo scambio di dati: in Italia, così come in tutta Europa.


Questo articolo è stato scritto da Andrea Di Carlo, .

Leave a comment


Unisciti alla nostra community e ricevi la Newsletter!